Lo scenario era tutt'altro che favorevole dopo la Seconda Guerra Mondiale: l'Italia uscita sconfitta aveva bisogno di mostrare all'Europa che non era più la nazione alleata con il nemico; quale modo migliore, quindi, se non quello di realizzare uno stadio, che sorgesse, non a caso, sulle ceneri di quello che nel periodo fascista era chiamato Stadio dei Cipressi.
Abbandonato a ridosso della guerra, divenne un autoparco per le truppe, prima che il CONI, alla fine del conflitto bellico, decidesse di riconsegnarlo alla città di Roma.
Inizialmente, il suo fu Stadio dei Centomila, nome ereditato dalla capienza massima stimata, per poi divenire, con l'assegnazione dei Giochi Olimpici a Roma, Stadio Olimpico.
Il 17 maggio 1953 l'inaugurazione alla presenza del Presidente della Repubblica Einaudi, avvenne con una partita di calcio tra l'Italia e la fortissima Ungheria di Puskas.
Nell'Italia giocavano Boniperti, Sentimenti IV, Amadei, Cervellati, giusto per citarne alcuni, ma la strapotenza dell'Ungheria era netta. Il risultato finale di 0 a 3, con doppietta di Puskas e gol di Hidegkuti, dimostrano la differenza tra le 2 formazioni, ma il significato di rinascita che ebbe quella partita, è ancora vivo nei ricordi di coloro che ebbero la fortuna di assistervi.
17/05/2022
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