Inevitabilmente, visto l’aumento significativo di contagi in Italia, da
pochi giorni è arrivato l’ennesimo Dpcm per tentare di contrastare
e contenere il Covid-19. Numerose sono le limitazioni che gli
italiani dovranno rispettare ma fra le tante, una delle più discusse è
il divieto che riguarda gli sport da contatto amatoriale. Favorevoli
oppure no, il calcetto, fra gli sport più praticati, sarà quello che ne
sarà più penalizzato.
Ma fatta la legge, trovato l’inganno...
Se il Dpcm vieta "tutte le gare, le competizioni e tutte le attività
connesse agli sport da contatto amatoriali" svolti
occasionalmente, invece permette che vengano praticati da chi
è iscritto ad associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal
CONI.
Questo divieto naturalmente non è stato accolto per nulla
positivamente dagli sportivi del giovedì sera e tanto meno dai
gestori di polisportive che a pochi mesi dall’uscita del lockdown
vedranno nuovamente calare i loro guadagni. Per limitare la
perdita al massimo, alcuni hanno attuato un sotterfugio per
tentare di ammortizzare la perdita: al momento del primo accesso
alla struttura, gli atleti occasionali, vengono registrati ad un
ente sportivo o al Coni, così la loro attività risulta continuativa.
Quindi chi pratica sport amatoriale ma è iscritto ad
un’associazione sportiva riconosciuta, può continuare
tranquillamente a giocare dato che registrandosi persegue
l’obiettivo di partecipare a delle competizioni.
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